Quali sono i bisogni di un bambino?
19 giugno 2020
Quali sono i bisogni di tuo figlio?
E’ una domanda semplice, talmente semplice che, se sei rimasto lì, a bocca aperta non sapendo cosa risponde, ti voglio rassicurare: è tutto normale! C’è chi può aver risposto che il suo bambino ha bisogno di una madre amorevole, o sempre pronta ad accorrere in suo aiuto. C’è chi può aver pensato che un bambino possa aver bisogno di un papà che voglia giocare con lui, o chi risponde che il proprio figlio ha bisogno di spazio, di prati, dove correre e giocare. Sono tutte risposte corrette.
Quali sono i bisogni di un bambino?
Se ci fermiamo ad osservare un bambino nel momento in cui è vicino ai suoi genitori la risposta a questa domanda ci apparirà cristallina.Un bambino ha bisogno di essere protetto dai pericoli, ha bisogno di sentire che le persone che lo tengono tra le braccia lo amano e lo confortano quando piange.
Basta amare?
No, non basta solo amare, dare affetto e protezione ai propri figli. Nella natura di un bambino c’è il bisogno di esplorare il mondo, di fare nuove esperienze: è per questo motivo che i bambini hanno bisogno di sentire che i genitori credono in loro, nelle loro capacità e nelle loro risorse. I bambini devono poter sentire che i genitori li guardano e pensano “ce la puoi fare da solo”.
Il bisogno di protezione e il bisogno di esplorazione
Abbiamo visto un elenco di bisogni dei bambini, come quello di sentirsi protetti e confortati e quello di avere una base sicura da cui partire per poter esplorare il mondo. I bambini molto piccoli oscillano in continuazione tra questi due bisogni, non solo nell’arco di un giorno, ma addirittura nell’arco di pochi minuti. Possiamo quindi pensare che i bambini si muovano tra questi due poli, bisogno di protezione e bisogno di esplorazione, in modo fluido e continuativo.
Cosa puoi fare come genitore?
Sintonizzati: Prova a metterti nei panni del bambino, aiutandolo a verbalizzare ciò che sente. Basta una semplice domanda come “Cosa è successo?” per far capire al bambino che sei interessati a cosa sta provando.
Nomina le emozioni: molte volte alla domanda “Cosa è successo?” non otterremo risposta. E’ normale: i bambini non nascono conoscendo le emozioni ed è compito di noi adulti allenarli a riconoscerle e a nominarle.
Abbraccialo: Il primo modo per rassicurare un bambino è attraverso il contatto,sapere che il genitore è lì per lui e pronta a consolarlo non lo fa sentire solo.
Ascolta quello che provi: non è facile essere un genitore. Mantieni un’attenzione particolare ai tuoi stati d’animo, questi ti possono guidare ad una attenta riflessione che ti aiuterà in una maggior comprensione dei tuoi modi di reagire.
Il genitore equilibrista: A volte vorremmo che il nostro bambino avesse bisogno di noi per tutta la vita. Altre volte lo vorremmo più autonomo, in modo da poter, giustamente “tirare il fiato”.
Il buon genitore è colui che si destreggia tra entrambe queste sensazioni, avendo sempre in mente che il suo obiettivo è cogliere le necessità del suo bambino. Lo consolerà quando è triste o spaventato ma sarà in grado anche di spronarlo a riprendere il proprio cammino nel mondo.
“Se si comincia a descrivere un bambino, si scoprirà che si sta descrivendo un bambino e qualcun altro.” Winnicot