Scoprire il mondo. Il bisogno di esplorazione.
17 ottobre 2020
Bisogno di stare tra le braccia di mamma e papà. Il Bisogno di trovare protezione, conforto e sicurezza. Bisogno di correre, esplorare e vedere il mondo, cambiare. Bisogno, in altre parole, di vivere esperienze nuove e diverse.
Nel precedente articolo...
I bambini oscillano costantemente tra questi due bisogni. Ne avevamo parlato in un precedente articolo ricordate? No? Potete recuperarlo qui. Oggi vogliamo provare a mettere maggiormente a fuoco il bisogno di esplorazione dei bambini. Come? Ovviamente, in stile Intrecci, con un esempio che ci catapulti in un parco…
Un esempio
Marco sta giocando al parco, è intento a impilare i cubi delle costruzioni uno sull’altro. La sua mamma è lì accanto a lui. Marco è molto attratto dal gioco, dalla forma dei cubi, dal colore dei vari pezzi che ha a disposizione per giocare. Improvvisamente però lascia ogni cosa, si gira verso la mamma e le si avvicina. Vi è mai capitato?
Quando un bambino si sente insicuro oppure si sente sopraffatto da un’emozione per lui incomprensibile, cerca protezione tra le sicure braccia di mamma o di papà. In quel momento, ogni stimolo esterno, che di solito, così facilmente cattura la sua attenzione, smette di avere attrattiva. Come mai?
Mamma e papà come base sicura a cui fare ritorno
Quando un bambino cerca rifugio, consolazione tra le braccia dei suoi genitori è come se dicesse “Mamma: proteggimi, confortami, organizza le mie emozioni”. I genitori diventano quindi quella che viene chiamata base sicura, un luogo in cui poter ricaricare le proprie energie ed emozioni, trovare la sicurezza di cui ha bisogno, il contatto fisico con la mamma di cui sente la mancanza.
Il pieno di emozioni aiuta il bambino a “spiccare il volo”
Marco, dopo aver trovato conforto tra le braccia di mamma e papà è come ricaricato, ha infatti fatto il “pieno di emozioni”. Spinto da questa rinnovata energia è quindi pronto a lasciare la sua “base sicura” per esplorare il mondo. L’esplorazione e la scoperta sono infatti bisogni innati nei bambini, sono spinte che consentono loro di sperimentare le proprie capacità e di vivere esperienze diverse.
Mamma, dimmi che posso andare
Marco però non lascia di slancio la panchina, prima infatti guarda il viso della sua mamma. Cosa sta cercando nel suo sguardo? In quel momento Marco sta chiedendo al suo genitore, attraverso questo contatto visivo, se sia sicuro tornare a giocare con le costruzioni, oppure giocare con la palla o ancora se può avvicinarsi ad un nuovo bimbo appena arrivato nel giardino. Marco e la sua mamma sono quindi impegnati in un dialogo silenzioso fatto di sguardi e gesti: l’uno sta chiedendo all’altra se può lasciare le sue braccia, mentre l’altra gli sta rispondendo che il mondo è sicuro e che può spiccare il volo.
Essere insieme anche nell’esplorazione
In questo momento Marco ha ripreso il suo gioco con le costruzioni mentre la mamma lo guarda. In questi momenti ad alcuni genitori viene spontaneo commentare il gioco del proprio bambino dicendo “Bravo!” oppure commentando le sue azioni. Questo “essere insieme” è un modo per far capire al bambino che siamo con lui anche in questa esperienza, che lo ammiriamo per ciò che sta compiendo, o che semplicemente siamo in connessione con lui.
Ammirami mentre esploro mamma!
Ammirare significa letteralmente “Guardare con interesse congiunto ad ammirazione e stupore, contemplare”. Questa azione rappresenta per il legame genitore bambino un messaggio molto importante: stiamo comunicando che siamo orgogliosi di ciò che è, della sua capacità di avventurarsi e non ha a che fare con il fatto che stia compiendo un’impresa o sia costruendo una torre altissima. Gli stiamo dicendo “ti ammiro per ciò che sei non solo per ciò che fai”.