Cosa significa stare bene con se stessi?
5 settembre 2020
Cosa significa stare bene con se stessi?
È una domanda dalle mille risposte… tutte soggettive. Può significare amare il proprio corpo, essere soddisfatti della propria professione, stare bene da soli. Non c’è una risposta giusta o sbagliata, ognuno ha un proprio pensiero rispetto a questo argomento.
Stare bene con il proprio sé può dipendere dagli obiettivi che ognuno si pone di raggiungere lungo il percorso di vita. Certo, questo dipende molto dal momento che si sta vivendo, dall’età e dalle priorità che si hanno. Per uno studente universitario l’obiettivo può essere passare un certo numero di esami per sessione: questo lo fa stare bene, lo fa sentire realizzato e orgoglioso delle proprie capacità se l’intento viene raggiunto. Una donna in carriera può avere come obiettivo quello di raggiungere una certa posizione in azienda, mentre una donna giovane può avere come aspirazione avere una grande famiglia… tutto, come abbiamo visto in questo esempio, è relativo. Ciò che accomuna queste diverse situazioni è avere ben chiaro ciò che si desidera e impiegare le proprie energie per raggiungere, a piccoli passi, l’obiettivo prefissato. Il percorso può essere lungo e tortuoso, ma il fatto di fare degli sforzi nella direzione desiderata aiuta la persona a sentirsi attiva e capace di impiegare delle energie per il proprio scopo.
La realizzazione personale aiuta stare bene con se stessi?
Al centro del proprio benessere si potrebbe quindi collocare la propria realizzazione personale: come studente in linea con gli esami, come donna in carriera, come mamma. Avere come obiettivo la realizzazione personale porta ossigeno all’autostima e alimenta la sensazione di benessere.
Per autostima si intende la considerazione che ognuno ha di se stesso, l’insieme dei giudizi valutativi che ogni persona si costruisce rispetto a sé. Alta autostima può essere associata ad una sensazione di benessere al contrario, bassa autostima porta a non stare bene con se stessi.
L’autostima può essere nutrita attraverso la realizzazione dei propri obiettivi ma è altrettanto fondamentale dedicare tempo e spazio a ciò che ci fa stare bene come le proprie passioni. Dedicare del tempo a ciò che ci piace, ci fa sentire bene e implementa la stima che ognuno ha verso di sé. Curare le proprie passioni, non sempre è immediato, ci sono persone che si dimenticano di prendersi del tempo da dedicare esclusivamente a se stessi al contrario, ci sono persone che se ne prendono fin troppo. Concentrarsi oltre che sugli aspetti di dovere anche su quelli di piacere aiuta a raggiungere un livello di benessere maggiore. L’equilibrio fra questi due aspetti: dovere e piacere è fondamentale per vivere in discreta serenità. Cosa succede se questo non accade? Se siamo concentrati ad esempio esclusivamente sul lavoro? Probabilmente la persona sarà fagocitata dalla situazione lavorativa, può accumulare stress, perdere di vista altri aspetti della vita ugualmente importanti come dedicare tempo alle relazioni, alle proprie passioni o semplicemente al proprio riposo. Quando poi si arriva alla consapevolezza di aver impiegato troppo tempo solo ad un aspetto della propria vita, si prova la frustrazione di non poter più recuperare quel tempo perduto.
Perché è importante investire anche nelle proprie passioni?
Sicuramente aiuta a raggiungere un livello di benessere con sé e di riflesso anche con gli altri. In aggiunta, investire tempo nelle proprie passioni nutre la propria identità. L’identità è l’insieme delle caratteristiche che rendono unica una persona. È formata da molteplici sfaccettature che dipendono anche dal ruolo investito all’interno della società. Un uomo può essere padre ma anche figlio, marito, manager. Tutti questi pezzettini formano la sua identità. La società ci porta ad assumere molteplici ruoli: quello di genitore, di lavoratore ecc. che entrano nella nostra identità quasi in automatico. Non è altrettanto immediato sentirsi un giocatore di basket piuttosto che una pattinatrice piuttosto che un disegnatore a tempo perso. Le passioni se nutrite incrementano la propria identità, la arricchiscono di tanti cassetti che nel loro insieme rendono la persona soddisfatta, viva e felice. Anche la soddisfazione quindi è una buona fonte di benessere.
L'autoefficacia aumenta la sensazione di benessere
Regalarsi dei momenti di svago oltre che di dovere, aiuta la persona a sentirsi artefice del proprio tempo e capace di scegliere come gestirlo. Il senso di autoefficacia è infatti un altro ingrediente che può alimentare il benessere individuale. Per autoefficacia si intende la fiducia che una persona ha rispetto le proprie capacità di gestire la propria vita, il proprio tempo. Per esempio una donna in carriera può essere portata a dedicare molto tempo al lavoro tralasciando le proprie passioni piuttosto che le relazioni amicali. Questo potrebbe sfociare in una realizzazione personale su un piano lavorativo, ma al tempo stesso annullare il tempo dedicato al piacere. Da qui la sensazione di non sentirsi artefici del proprio tempo e l’asticella del benessere si abbassa.
Cosa ci può aiutare?
Quando la persona non raggiunge ciò che si è prefissata prova sconforto e senso di frustrazione. Non è facile gestire tale situazione ma il mancato raggiungimento di uno scopo prefissato può aiutare il soggetto a fare un passo indietro, ricalibrare il proprio obiettivo e capire dove può essere fatta una modifica.
Avere bene in mente che cosa vogliamo fare della nostra vita, quali sono le nostre aspirazioni lavorative, quali sono le cose che ci piacerebbe fare e che abbiamo più volte rimandato, è un primo primo passo verso la realizzazione di piccoli e grandi desideri che ci portano ad essere maggiormente soddisfatti di noi stessi.
Per iniziare a stare bene con noi stessi è indispensabile quindi fermarsi, interrogarsi su ciò che vogliamo. Allenando la proprio capacità autoriflessiva saremo in grado di capire in che direzione punta la nostra asticella di benessere.