Il rapporto tra fratelli: un legame indissolubile
30 novembre 2020
Quante volte vi è capitato di sentire o di dire l’espressione “siamo come fratelli”? Questo modo di dire fa pensare ad un rapporto intimo, di complicità, un legame forte di amicizia vera con una persona. Eppure i fratelli non sempre vanno d’amore e d’accordo: si azzuffano, litigano, si fanno i dispetti. Ci sono molte emozioni in gioco nel rapporto di fratellanza: la gelosia, la sfida ma anche il sentimento di appartenenza. Il legame indissolubile è dettato dal fatto di possedere gli stessi genitori e condividere i primi anni di vita.
Come può essere vissuto il rapporto tra fratelli?
Tra fratelli si sperimenta, si gioca, si litiga, ci si cerca. Il modo di interagire tra loro dipende da molti fattori uno tra questi l’età. I fratelli che hanno una differenza di età piuttosto elevata (10 – 15 anni), più che un rapporto di fratellanza potrebbero sperimentare un legame genitore – figlio. In questo caso i fratelli non avranno avuto occasione di sperimentarsi come pari bensì potrebbe essere che il loro rapporto sia caratterizzato da aspetti che assomigliano maggiormente alla genitorialità come il prendersi cura, proteggere, l’insegnamento delle regole. In aggiunta due fratelli che hanno molti anni di differenza fra loro, possono vivere come se fossero quasi due figli unici. Due bambini nati a distanza di un paio di anni avranno naturalmente più occasioni di condividere, giocare insieme e sperimentare quelle situazioni che poi incontreranno alla scuola materna. Ad esempio: il bambino che non è figlio unico ha già un’idea di condivisione, gli risulterà facile capire che i giochi della scuola devono essere prestati agli altri bambini. Chi invece non ha avuto la possibilità di sperimentare cosa significa cedere un gioco al fratello o alla sorella, gli risulterà non così immediato capire che i giochi li possono utilizzare tutti i bimbi e nessuno ha il diritto di esserne il proprietario. Bambini nati con pochi anni di distanza uno dall’altro avranno la possibilità di sentirsi vicini e creare un rapporto che può diventare in futuro una vera e propria base sicura.
Un’altra variabile interessante che può incidere sul rapporto tra fratelli è l’ordine di genitura. Potrebbe accadere di definire il primogenito come “un bravo ometto”, oppure quando la più piccola è “la principessina di casa”, succede come se l’ordine di genitura imprimesse dei ruoli ai vari figli che incidono sia sull’identità di sé, sia sul rapporto fra fratelli. Può verificarsi quindi che il primogenito si senta responsabile e in dovere di aiutare la sorellina perchè la più piccola, può accadere che l’ultimogenita possa sentire di essere la più bisognosa in quanto la piccola di casa e abbia l’aspettativa di ricevere aiuto dal fratello maggiore.
Che ruolo giocano i genitori?
Come è stato scritto più volte i genitori sono il nutrimento emotivo affettivo principale per la crescita di un figlio. Quando i figli sono più d’uno, lo stile genitoriale, il modo che hanno di educare, dettare le regole e dare affetto gioca un ruolo fondamentale nel determinare il rapporto tra fratelli.
Ad esempio il sentimento di gelosia è piuttosto naturale soprattutto in età infantile, ma questo sentimento può essere amplificato o smorzato dall’atteggiamento dei genitori. Proviamo a fare qualche esempio: “quando arriverà la sorellina dovrai abituarti ad essere il fratello più grande, quello che protegge e non ha sempre bisogno della mamma”. Questa frase, pur essendo innocente, può essere interpretata male dal primogenito che può maturare una competizione con la sorellina ancor prima della sua nascita. Se invece diciamo “quando arriverà la sorellina tu sarai importante per lei perchè potrai spiegarle molte cose, la mamma sarà molto impegnata con lei ma ci sarò per entrambi perchè sarò la mamma tua e della tua sorellina”, il fratello maggiore si sentirà importante e non messo nell’ombra con l’arrivo della neonata. È importante spiegare ai bambini quali saranno i cambiamenti che caratterizzeranno il periodo post nascita e spiegare per quale motivo la mamma sarà così impegnata. Sicuramente questo non farà sparire la naturale presenza della gelosia ma la spiegazione aiuta il primogenito a capire la situazione e a vivere con gioia l’arrivo della sorellina.
Un’ altra possibile situazione che può creare sentimenti ambivalenti tra fratelli riguarda il sentirsi importante e irripetibile. Ogni bambino è unico e questo può essere confuso da atteggiamenti di benevolenza degli adulti. Ad esempio, può capitare che al compleanno di un figlio arrivino regali per tutti i fratelli e non solo per il festeggiato o la festeggiata. Questo gesto premuroso e attento dei genitori che sono preoccupati di non ferire chi quel giorno non riceverà il regalino, può sembrare insolito per il festeggiato che nel suo giorno speciale si vede arrivare un pensierino per tutti. Questo potrebbe confondere il bambino: finché era figlio unico allora aveva il diritto di sentirsi l’unico protagonista del suo compleanno, con l’arrivo del fratellino o della sorellina si ritrova a condividere il ruolo di festeggiato e viene equiparato agli altri fratelli quando dovrebbe sentirsi l’unico protagonista del suo giorno speciale. Questi atteggiamenti potrebbero non aiutare il rapporto fra fratelli alimentando gelosie o invidie che potrebbero essere evitate.
I fratelli come risorsa
Avere un fratello o una sorella può essere una vera salvezza. Gli studi confermano il fatto che quando la coppia genitoriale entra in crisi o si divide, il legame tra fratelli, soprattutto in età dell’infanzia si fa inevitabilmente più forte. L’uno diventa il sostegno dell’altro/a . La condivisione della sofferenza unisce a allo stesso tempo rassicura. Il legame tra fratelli diventa come un paracadute in una situazione dove la base genitoriale fino a quel momento sentita come sicura si sgretola. Questo può accadere anche quando i fratelli ormai cresciuti, si ritrovano a dover assistere i genitori anziani. Solitamente è maggiormente un figlio che si prende cura dei genitori, ma se i fratelli hanno avuto modo di costruire un rapporto positivo lungo l’arco della vita, grazie al sostegno e all’insegnamento dei genitori, allora l‘aiuto reciproco sarà la loro forza per affrontare la vecchiaia delle figure che fino a quel momento sono state un punto di riferimento. I fratelli riusciranno così più facilmente ad accettare il passaggio dall’essere stati accuditi a diventare coloro che accudiscono.