La nascita di un figlio: come far fronte ai molteplici cambiamenti
10 aprile 2021
Con questo articolo vogliamo riflettere insieme a voi a proposito del miracolo della vita: la nascita di un figlio. Quali sono i cambiamenti che la coppia deve affrontare quando arriva un bambino? Quali le sfide e come farvi fronte?
Cambiamenti e sfide
Quando pensiamo alla nascita di un figlio ci vengono subito in mente tutti quegli aspetti positivi che ne conseguono: un bambino porta ad emozioni forti difficili da descrivere a parole, non è possibile quantificare la felicità e il sentimento di gratificazione per quell’esserino nato dall’unione dei due genitori. Solo guardandolo si prova una forte gioia e la curiosità di conoscerlo e vederlo crescere riempie cuore e testa.
Inevitabilmente ci sono anche dei cambiamenti da dover fronteggiare; la coppia deve fare spazio ad una terza persona perchè non si è più solo in due ma in tre. Il nuovo arrivato ha richieste fisiche e di cura che portano a stravolgere la quotidianità di mamma e papà. Pensiamo semplicemente al sonno mancato, al tempo dedicato all’allattamento, all’aumento del lavoro casalingo, tutti piccoli cambiamenti che portano alla necessità di riorganizzare la propria routine.
Il tempo speso insieme come coppia cambia, è minore e ha bisogno di essere maggiormente organizzato. Questo potrebbe portare a difficoltà e tensioni all’interno del rapporto coniugale.
Dentro la coppia coniugale nasce la coppia genitoriale
Prima della nascita di un figlio la coppia è concentrata a vivere la propria coniugalità, il tempo è dedicato alla costruzione del rapporto fatto di momenti dedicati alla realizzazione di vari progetti: dall’andare in vacanza alla progettazione di una casa. Con l’arrivo di un figlio, non si è più solo partner ma anche genitori. Il nuovo ruolo genitoriale ha bisogno di essere costruito, la coppia deve trovare una nuova modalità di funzionamento, mamma e papà sono catapultati in una nuova realtà scandita dai bisogni del neonato, per i primi mesi la loro coppia coniugale dovrà lasciare spazio a quella genitoriale. Non è un passaggio semplice e immediato anzi, richiede una capacità di comprensione reciproca delle ansie e delle fatiche spesso legate alle continue richieste del piccolino. Pensiamo alle preoccupazioni di una mamma che non riesce ad attaccare il bambino al seno, alla fatica del papà quando deve alzarsi per andare al lavoro dopo una notte in bianco, alle attenzioni e agli accorgimenti che il bambino necessita e che portano a organizzare la giornata in un certo modo oppure a cambiare all’ultimo ciò che ci si era prefissati per quel giorno. Inevitabilmente si dovranno fronteggiare restrizioni che possono riguardare la vita sociale, lo svago, la carriera lavorativa. I nuovi genitori potrebbero fare i conti con paure e ansie circa la responsabilità che hanno verso il figlio, non è facile tollerare la naturale frustrazione verso sentimenti quali l’incertezza rispetto le proprie capacità circa il prendersi cura del neonato e la possibilità di non sentirsi sufficientemente competenti in questo nuovo ruolo. Sono tutte piccoli grandi cambiamenti che possono portare ad incomprensioni e tensioni dentro la coppia, un figlio sicuramente unisce ma può anche separare.
Come fronteggiare le difficoltà di questo particolare periodo?
Tutte gli aspetti critici sopra descritti possono suscitare preoccupazioni e paure, non sono però queste difficoltà che naturalmente si verificano in questa fase di vita ad essere un problema, bensì il modo in cui vengono fronteggiate.
Riconoscimento e accettazione
Imaparare a conoscere ed accettare il neonato è un’operazione che potrebbe sembrare immediata ma non sempre è così. La coppia si ritrova un esserino con le proprie peculiarità e caratteristiche personali legate al suo carattere, la sua capacità di autoregolazione ecc. Sicuramente l’accettazione del bimbo e delle sue caratteristiche personali è il punto di partenza per fronteggiare nel migliore dei modi il momento post parto. Accettare significa ascoltare i suoi bisogni, prendersi cura di lui cercando di aiutare il neonato a trovare il proprio ritmo.
Accettare il fatto che le cose sono cambiate è un ulteriore passo verso la costruzione di un nuovo equilibrio all’interno della coppia.
Comunicare e negoziare per suddividere la fatica
Essere consapevoli di tutti questi cambiamenti e negoziare col proprio partner un modo per farvi fronte è il primo passo per non creare tensione e sentimenti di ingiustizia. Facciamo qualche esempio: ovviamente è la mamma che si occupa maggiormente del piccolino, questo non significa che il papà non possa però dare il suo prezioso contributo magari portandolo a passeggio, oppure in tutti quei momenti dedicati al relax del bambino come la stimolazione della digestione piuttosto che il momento dell’addormentamento. La fatica e le difficoltà se divise sono meno pesanti da fronteggiare, la sensazione di non essere da soli ma in due ad attraversare questo primo periodo fatto di incertezze, dubbi, domande potrebbe essere l’atteggiamento più funzionale per vivere questo momento nel migliore dei modi.
La comunicazione e la condivisione rimangono sempre le carte vincenti. Condividere le proprie preoccupazioni, fatiche e frustrazioni rimane un buon metodo per non chiudersi in se stessi e provare quella solitudine tipica di questo periodo. Condividere aiuta chi ci sta accanto a capire come ci sentiamo e aiuta ad arrivare ad una reciproca comprensione.
Non dimenticare di rigenerarsi
Un altro aspetto che sembra essere banale ma è invece molto importante è porre attenzione all’organizzazione del tempo libero. Essere genitore richiede un forte dispendio di energie, concedersi anche dei piccoli momenti per rigenerarsi, da concordare con il proprio partner, può essere una buona strategia per trovare un equilibrio. Un buon genitore infatti è molto attento ai bisogni del figlio senza dimenticare però i propri, se stanno bene mamma e papà questo si ripercuote positivamente sul bambino. Avere lo sguardo verso il neonato ma non fisso su di lui, spiega l’importanza di dedicare tempo per sè e per il partner. La neomamma può avere attenzioni anche verso il papà che potrebbe vivere sentimenti di esclusione, plausibili a fronte del naturale rapporto che si crea fin da subito fra madre e neonato. Raccontare al papà le piccole conquiste del neonato, i cambiamenti notati può coinvolgerlo e renderlo partecipe alla vita del figlio. Il papà, oltre che essere concentrato sul figlio può essere un supporto per la neo mamma presa ad occuparsi in primis del neonato. Percepire la vicinanza del partner, è fondamentale per sentire che la responsabilità per il nuovo arrivato può essere condivisa. Come già scritto, il peso portato, se portato in due, risulta più leggero.