Pandemia, ansia e attacchi di panico

26 aprile 2021

In questo periodo storico in cui l’incertezza e la preoccupazione per il futuro sono all’ordine del giorno, nel nostro lavoro clinico, abbiamo rilevato un aumento esponenziale del numero di persone che ci chiedono aiuto per fronteggiare stati d’ansia e attacchi di panico

Per questo motivo abbiamo pensato di scrivere un articolo dedicato a questa tematica cercando di offrire una riflessione e nel contempo qualche consiglio pratico per farvi fronte.

Il periodo storico: la pandemia

Come tutti ben sappiamo, l’esperienza della pandemia ci porta a guardare il futuro con dei grandi punti di domanda: “Ritorneremo alla normalità? C’è speranza per una ripresa economica? Usciremo mai da questo periodo di emergenza?”

In questo momento in cui il “vivere nel presente” non ci sembra molto soddisfacente a causa delle numerose restrizioni, siamo portati a fare molti progetti per il futuro e a sognare ad occhi aperti. Da un lato il presente ci appesantisce e ci limita, dall’altra il futuro ci spaventa: “Ma quando arriverà questo futuro? Come sarà? Sarò pronto ad affrontarlo? Sto facendo abbastanza per prepararmi?” Questi sono solo alcuni dei quesiti che le persone che vivono forti stati d’ansia e attacchi di panico ci pongono in questo periodo.

Ansia e attacchi di panico

L’ansia e la paura in generale, fanno parte delle emozioni di base dell’uomo. Di per sè non sono emozioni negative, perchè hanno il compito di segnalarci che ci troviamo in presenza di un pericolo. L’ansia diventa negativa quando la sua intensità cresce a tal punto da bloccarci e impedirci di raggiungere i nostri obiettivi o di proseguire con le nostre attività quotidiane (per approfondire la tematica dell’ansia leggi l’articolo Se del domani non v’è certezza…arriva l’ansia).

Un attacco d’ansia si presenta spesso come reazione a un fattore stressante o una preoccupazione specifica. Per esempio, “Non sono abbastanza preparato per l’esame e temo di essere bocciato”. L’attacco di panico, invece, sembra insorgere senza una causa evidente, neppure per far fronte ad un un pericolo reale. Non è “provocato” ed è spesso imprevedibile. In questo caso, chi ne soffre viene invaso da paura, terrore o apprensione. Per esempio, “Sto camminando per le vie del centro città e all’improvviso, inizio a sudare, il cuore mi esce dal petto e penso di morire”. Gli attacchi di panico, quindi, sono dei brevi episodi di improvvisa ed intensa paura accompagnati da sintomi, quali palpitazioni, sudorazione, tremore, sensazione di soffocamento, dolore al petto, nausea, vertigini, timore di morire, di perdere il controllo o di impazzire. L’attacco di panico avendo un inizio improvviso, raggiunge rapidamente l’apice e dura, in media, circa venti minuti. La paura di un nuovo attacco diventa immediatamente forte e dominante. 

Quali cause?

Le cause degli attacchi di panico possono essere molto diverse tra loro. In genere il primo attacco si verifica durante un periodo particolarmente stressante dell’individuo. Lo stress può essere dovuto ad un evento particolare oppure alla presenza di numerosi fattori concomitanti. Le principali cause di un attacco di panico possono essere: lutti, malattie gravi, cambiamenti importanti nella vita (matrimonio, lavoro, separazioni), periodi di stress lavorativo o di scarso riposo, situazioni relazionali conflittuali o problematiche finanziarie. 

La pandemia sembra aver intensificato gli effetti di questi eventi stressanti, in un momento in cui le persone hanno utilizzato le proprie risorse per far fronte alle continue richieste di limitazioni. Esistono varie tecniche per il controllo dei sintomi dell’attacco di panico, una delle più recenti è quella della cosiddetta “coerenza cardiaca”.

 

La gestione dell’attacco di panico: la tecnica della “Coerenza Cardiaca”

Questa tecnica è un esercizio pratico utile per rientrare in contatto con il proprio corpo e i propri pensieri quando si sta vivendo un attacco di panico. Attraverso questa pratica con semplici respirazioni, si passa da stati di panico o di stress ad uno stato di maggior benessere ed equilibrio. Affinché funzioni è necessario esercitarsi dapprima in condizioni di serenità, per poi riuscire ad utilizzarlo al meglio quando si sperimenta l’attacco di panico. Ecco come funziona.

Si parte sempre col respiro focalizzato sul battito del cuoreSi ispira per cinque secondi, come se l’aria entrasse al centro del petto, e si espira per cinque secondi, come se l’aria uscisse dal centro del petto.  Il passaggio tra inspirazione ed espirazione è lieve e gentile. E, a mano a mano che si procede con l’esercizio, il battito cardiaco inizia ad allinearsi al ritmo respiratorio rallentato ed equilibrato tra inspirazione ed espirazione. Questa respirazione controllata ci porta quasi in automatico al ripristino del controllo sul proprio corpo e quindi ad una riduzione del sintomo.

Le tecniche non bastano: c’è di più!

È Importante sottolineare che con questa tecnica, e con tutte le tecniche di rilassamento, si può controllare il sintomo in quel momento, ma non si risolve il problema. L’ansia e l’attacco di panico sono dei segnali che il nostro corpo ci invia per farci capire che qualcosa nella nostra vita non sta andando per il verso giusto.

Per arrivare ad una soluzione del problema dell’attacco di panico, la persona dovrebbe provare a fermarsi ed entrare in contatto con se stesso per conoscersi, riflettere in maniera consapevole e individuare il problema sottostante ai sintomi. Solo attraverso un percorso di autoconoscenza, che può avvenire anche con la psicoterapia, egli potrà provare a rielaborare e modificare il modo nel quale vive la propria vita e le relazioni con gli altri.

Scarica l'immagine e portala con te!

“Ma ricordati sempre che i mostri non muoiono. Quello che muore è la paura che ti incutono” Cesare Pavese

Leggi i nostri articoli!