Sos genitori: come sopravvivere alla didattica Online
20 aprile 2020
L’emergenza sanitaria ha stravolto la vita quotidiana delle persone. Ci siamo abituati ad andare al supermercato una volta a settimana, a fare le riunioni su Skype. Tra i tanti ambiti che hanno subito un importante cambiamento c’è sicuramente la gestione dell’aspetto scolastico dei nostri figli.
Insegnanti e alunni sarebbero dovuti tornare sui banchi subito dopo le vacanze di carnevale, ma così non è stato. Le scuole sono tuttora chiuse fino a settembre. Dopo una prima fase di adattamento a questa emergenza, la modalità scolastica online è diventata una delle nuove realtà. A chi ha figli viene richiesto di essere, allo stesso momento, genitore, insegnante e allenatore.
Viste le numerose richieste, a volte difficili da coniugare, è normale che, in alcuni momenti, i genitori si sentano affaticati nel supportare i figli nello studio, nello svago e nel mantenere un clima di leggerezza e serenità.
Qui di seguito potete trovare sei consigli pratici su come gestire il tempo di studio con i bambini
- scandire bene i tempi: esiste un tempo per ogni cosa, il tempo dello studio va pianificato dando priorità alle materie che sappiamo essere più faticose per il bambino;
- occhio all’orologio: cerchiamo di evitare di stare sui libri per un tempo troppo elevato. Se ci accorgiamo che il bambino è troppo affaticato meglio proporre una pausa;
- attenzione alle distrazioni: è difficile mantenere l’attenzione in un luogo familiare come la casa che non è di solito dedicato solo alla didattica. E’ utile creare un “angolo studio” dedicato esclusivamente allo svolgimento dei compiti;
- la campana della ricreazione: è utile intervallare l’impegno davanti al pc con momenti di svago e di movimento. I bambini hanno bisogno di scaricarsi anche semplicemente saltando la corda;
- non farsi prendere dall’ansia: una buona pianificazione, anche usando un calendario settimanale, aiuta a suddividere materie e argomenti di studio e a non “sovraccaricare” il bambino;
- concedersi la pausa caffè.
Quando questi consigli funzionano?
Quando cerchiamo di mettere in pratica questi consigli ricordiamoci che sia noi che i nostri figli siamo sempre collocati all’interno della relazione che ci lega. Questa va curata anche quando da genitori vestiamo i panni dell’insegnante. Ad esempio, tutte le volte in cui il bambino non è collaborativo, è utile ricordare che questo suo atteggiamento non è un attacco al nostro ruolo, ma può essere l’espressione di una sua frustrazione.
Fare i compiti non è una “lotta di potere”, dove uno vince e l’altro perde, ma un momento di collaborazione in cui il genitore ha la possibilità di sostenere il suo bambino nel processo di apprendimento.
E’ normale quindi sentirsi affaticati e frustrati da questo nuovo ruolo che siamo chiamati a ricoprire, per questo è importante riuscire a trovare un momento della giornata per sé, in cui ricaricare le batterie per arrivare al domani con più energie.